martedì 6 ottobre 2009

Incipit: incazzature ed intenzioni.

Avevo intenzione di (auto) celebrare le mie prime due settimane di Facebook (che tanto ho criticato e che per molti versi ancora continuo a detestare), con un piccolo pensiero, una sorta di riflusso di lirismo, che voleva altresì essere anche l'atto inaugurale del mio "differente" uso di fb: quel blog che da tanto mi ripropongo di realizzare.

Chi mi conosce, sa che di tanto in tanto la mania “delle quattro righe in sequenza e possibilmente anche secondo compiuto senso”, finisce per colpirmi e di conseguenza sa anche bene perdonarmi. Del resto, direi, non di solo Trade Marketing vive l’uomo e se ogni tanto cerco di sfuggire alla seppure “gradita” incombenza dell’applicazione didattica quotidiana, con qualche riga buttata giù, non credo che mi si possa tacciare di manierismo di sorta.

Ma un articolo di giornale segnalatomi da un amico (che ringrazio) ed appena letto, ha come fatto convergere, come innescato, tutta il sordido fastidio, l’indignazione strisciante che da giorni continuo a tenere sopita, soppressa, facendomi sviare dal mio intento di rappresentazione di un' estemporanea sensazione.

Ma cazzo!!!! Cazzzo!! Sento parlare di “primus super pares”, del fatto che “alla luce delle riforme legislative in atto le posizione del Presidente del Consiglio si sta staccando da quella che era stata disegnata dalle tradizioni liberali” ed ancora in un calderone adesso indistinto ed animoso, vedo pesci morti alla base di un cassonetto dell’immondizia, rifiuti che galleggiano per le vie della quinta città d’Italia, sindaci sfrontati, talk show in cui sembra che la verità abbia sempre due faccie, rigorosamente di destra e sinistra, mai una cognizione convenuta, solo verità parziali e posizioni di parte, fatti alterati e cifre uguali ma di differente interpretazione, secondo quel continuo rimpallarsi che non porta mai a nulla, se non ad una sovra esposizione mediatica quanto mai irritante, in un avvicendarsi di teatrini arte-fatti, facce di plastica e luoghi comuni. Gente che muore ed amministratori locali che si divincolano con perizia circense in quanto mai arzigogolate delucidazioni, non chiamando mai per nome, non identificando con i più propri connotati, quei mali che in parte hanno saputo alimentare: corruzione, voto di scambio, criminalità organizzata, degrado morale, scempio della bellezza e del territorio, depressione economica.

Ed è così che dal desiderio di creare un Blog sperimentai Facebook , finendo per capire quanto l’uno potesse essere d’ausilio all’altro.

(Ma un pensiero di senso compiuto che superi i 420 caratteri proprio no, Facebook non poteva proprio permetterselo?)

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