sabato 26 febbraio 2011

Legna bruciata e puzza di merda

Ognuno ha le sue sinestesie, forse anche quelle che si merita.

Non sono un tipo da “madeleine”, io.

L’odore della legna bruciata nell’aria mi riporta al pomeriggio del lunedì dell’angelo, al 25 aprile ed al primo maggio. Primavera, carne, parenti ed amici, giro con la macchina con il finestrino abbassato anche se dopo le 18 comincia a soffiare tramontana ed il freddo pizzica sulle mezze maniche da poco tirate fuori dal cassetto, jeans strappati e sporchi di carciofi abbrustoliti alla brace, vecchie Adidas adesso diventate da “campagna”, fragranza d’arrostito addosso.

Da adesso, però, l’odore della legna bruciata è anche Bielefeld. In questi giorni le maestranze stanno ripulendo i boschi qui attorno. La cura di cui i boschi necessitano. Tagliano in maniera accurata e poi bruciano la legna.

Ognuno ha le sue sinestesie, quelle che si merita.

La puzza di merda nell’aria sarà Bielefeld ed il mio Erasmus. Prima era Parma e lo sterco di quei porci materia prima per il prosciutto: adesso Parma è sparita. Gli allevatori puliscono le stalle e sversano la merda nei campi: qui a Bielefeld però la merda è di bue. Parecchie fattorie tutt’ attorno, con i pannelli solari sul tetto che splendono nelle giornate di sole.

Ognuno ha le sue sinestesie, quelle che si merita. Sterco e legna bruciata, sono le mie.

1 commento:

  1. Post dolcemente malinconico...Soprattutto piacevole e scorrevole, molto più delle tremila pagine evocate dalla "madeleine"

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