La luce entra di sbieco dalla mia finestra. Le tende non la trattengono. La mia stanza è rettangolare, ben fatta con la moquette. Già i francesi bevono. Nonostante sia venerdì questa sera ho preferito starmene per i fatti miei.
La luce entra dalla finestra, si riflette sulla valigia appoggita al muro. E’ una luce arancione, morbida. E’ una Cork accogliente, umana, a misura d’uomo. In questo posto ci potrei restare. Mi sento bene, sicuro.
Dalla mia finestra, seduto sul letto, vedo il muro di fronte. Riesco ad assaporare la bellezza ed il dolce piacere di una solitudine per scelta. Sono solo e mi sento bene. Da dove derivi questa sensazione, non lo so.
La strada è stretta ed in ripida salita, sono in Barrack Street. Mi sembra di essere a Ballarò, come qualche anno fa, solo, girovagare per Palermo e respirare aria di libertà.
Mi hanno fottuto tutti quei cazzo di libri che ho letto quando ero ancora quindicenne. Invece di spendere le giornate d’estate a divorare Stendhal, Maupassant e Svevo, dovevo uscire a rimorchiare ragazzine. E’ il motivo per qui adesso mi piace cucinare, amo il trip-hop e non sono una persona banale.
Credo di aver capito perché mi piace vivere all’estero. Non mi sento giudicato. Ecco tutto. E se anche così fosse, non mi pesa il giudizio del prossimo. Ieri mi sono bagnato i piedi per via di un acquazzone. Sono stato tutto il giorno al lavoro con i piedi inzuppatii senza che abbia accusato alcun fastidio: questo è un vero segno di cambiamento.
Amo le città con le strade almeno un po’ sporche. Ho sempre la percezione che qualcosa di umano vi stia accadendo.
Per la prima volta in vita mia mi trovo in un posto dove non conosco nessuno.
La stretta visuale che la tenda lascia scoperta, mi rivela quello che sta fuori. In questo spazio, due strisce di scotch filtrano tutto quello che vedo. La mia prospettiva dipende da due strisce di nastro adesivo.
Il mio pensiero va ai miei genitori. Adesso sono in campagna ed a quest’ora li soffia la tramontana. Mi siederei sul balcone al buio e berrei un bicchiere di succo di frutta ghiacciato. Attraversando il corridoio al buio per non svegliarli, darei uno sguardo alla loro stanza e li intravederei calmi, quieti. Mi fermerei per un attimo a pensare, sorriderei, sarei avvolto da un brivido di felicità ed andrei a letto, appoggiando il viso sulle lisce e fresche lenzuola, addolcito dal loro affetto.